AttualitàFisica Quantistica 5 Patrick Pinna 17/11/2024
L’entanglement quantistico è uno dei fenomeni più affascinanti e controintuitivi della fisica moderna. Descritto inizialmente come una “stranezza” dalla quale persino Albert Einstein si sentiva a disagio, definendola “azione spettrale a distanza”, questo fenomeno rappresenta oggi una delle pietre angolari della meccanica quantistica e ha importanti implicazioni per la tecnologia e la comprensione dell’universo.
In questo articolo esploreremo cos’è l’entanglement, come funziona, perché è cruciale per la scienza moderna e quali sono le sue applicazioni pratiche, dalla crittografia alla computazione quantistica.
L’entanglement si verifica quando due o più particelle diventano intrinsecamente connesse in modo tale che lo stato di una particella non può essere descritto indipendentemente dallo stato dell’altra, anche se sono separate da grandi distanze. In termini semplici, misurare una particella influisce immediatamente sull’altra, indipendentemente dalla loro posizione nello spazio.
L’idea di entanglement emerse dalla famosa disputa tra Einstein, Podolsky e Rosen (EPR) e Niels Bohr negli anni ’30. Einstein e i suoi collaboratori sollevarono una questione sullo stato incompleto della meccanica quantistica, utilizzando un esperimento mentale che oggi chiamiamo “paradosso EPR”. Essi volevano dimostrare che la teoria quantistica non poteva essere completa senza l’aggiunta di variabili nascoste.
Bohr, d’altra parte, sostenne che la meccanica quantistica non aveva bisogno di queste variabili, poiché il comportamento delle particelle era intrinsecamente probabilistico. Il dibattito rimase teorico fino a quando, negli anni ’60, il fisico John Bell formulò il famoso teorema di Bell, che mise alla prova queste idee.
L’entanglement si forma quando due particelle interagiscono in modo tale che le loro proprietà quantistiche, come spin, polarizzazione o momento, diventino correlate. Ad esempio, immagina di creare una coppia di fotoni entangled: se uno viene misurato con polarizzazione verticale, l’altro avrà necessariamente una polarizzazione orizzontale, indipendentemente dalla distanza che li separa.
La peculiarità dell’entanglement è che non si tratta semplicemente di una correlazione classica, ma di una correlazione che viola le leggi della probabilità classica. Questo è stato dimostrato dagli esperimenti che testano le disuguaglianze di Bell, dove i risultati delle misurazioni mostrano una coerenza superiore a quella spiegabile attraverso variabili nascoste locali.
Una delle caratteristiche più sorprendenti dell’entanglement è la sua “non-località”: l’effetto delle misurazioni sembra propagarsi istantaneamente, apparentemente violando la velocità della luce. Tuttavia, non si tratta di una trasmissione di informazioni, poiché i risultati individuali delle misurazioni rimangono casuali fino a quando non vengono confrontati. Questa proprietà è perfettamente compatibile con la relatività di Einstein.
L’entanglement sfida la nostra comprensione classica della realtà. Se due particelle possono influenzarsi reciprocamente senza un mezzo apparente, cosa implica questo per la natura dello spazio, del tempo e della causalità? Alcuni fisici e filosofi hanno suggerito che l’entanglement potrebbe indicare una realtà “olistica”, dove le parti di un sistema sono inscindibili dal tutto.
L’entanglement ha alimentato diverse interpretazioni della meccanica quantistica. L’interpretazione di Copenhagen suggerisce che la realtà quantistica si manifesta solo attraverso l’atto di osservazione. Altre interpretazioni, come quella a molti mondi di Hugh Everett, postulano che ogni possibile risultato della misurazione si realizza in un universo parallelo.
L’entanglement è alla base della crittografia quantistica, un metodo per garantire comunicazioni sicure. I protocolli come BB84 e E91 sfruttano le proprietà dell’entanglement per rilevare qualsiasi tentativo di intercettazione, rendendo impossibile la violazione della sicurezza senza disturbare il sistema.
I computer quantistici utilizzano l’entanglement per eseguire calcoli complessi molto più rapidamente dei computer tradizionali. L’entanglement consente agli stati quantistici di essere correlati in modi che migliorano enormemente l’efficienza di alcuni algoritmi, come quello di Shor per la fattorizzazione dei numeri primi.
Le reti quantistiche sfruttano l’entanglement per trasmettere informazioni in modo ultra-sicuro e per costruire il cosiddetto “internet quantistico”. Attraverso il teletrasporto quantistico, l’informazione può essere trasferita tra nodi senza attraversare fisicamente lo spazio tra di essi.
Uno dei maggiori ostacoli all’utilizzo pratico dell’entanglement è la decoerenza, il processo attraverso cui le particelle entangled perdono la loro correlazione a causa dell’interazione con l’ambiente. Questo limita la durata e la distanza su cui l’entanglement può essere mantenuto.
Creare e mantenere stati entangled su larga scala è estremamente complesso. Gli esperimenti attuali richiedono condizioni altamente controllate, come temperature vicine allo zero assoluto e isolamento dai disturbi esterni.
Misurare e verificare l’entanglement su sistemi complessi è un’altra sfida significativa. Questo richiede tecnologie avanzate e strumenti matematici sofisticati per distinguere gli stati realmente entangled da quelli classici.
Con l’avanzamento della ricerca, si prevede che l’entanglement rivoluzionerà campi come la comunicazione, la sicurezza informatica e l’intelligenza artificiale. Ad esempio, i satelliti per le comunicazioni quantistiche stanno già dimostrando la possibilità di stabilire entanglement su distanze planetarie.
Nonostante i progressi, molte domande sull’entanglement rimangono senza risposta. È possibile sfruttarlo per comunicazioni superluminali? Potrebbe rivelare nuove leggi fondamentali della fisica? Solo il tempo e la ricerca potranno dirlo.
L’entanglement quantistico rappresenta una finestra verso una comprensione più profonda della natura dell’universo. Pur essendo ancora circondato da misteri, le sue applicazioni promettono di trasformare radicalmente la nostra tecnologia e il nostro modo di vedere il mondo. Come ogni grande scoperta scientifica, il suo pieno potenziale emergerà solo con ulteriori ricerche e sviluppi.
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